donna ansiosa

Soffro d’ansia, e ora che ci faccio?

Di ansia oggi giorno se ne parla moltissimo ma sappiamo davvero cos’e? L’ansia è una reazione di paura che nasce dentro di noi di fronte ad un evento o fatto apparentemente innocuo ma, a nostri occhi, assume una valenza minacciosa. Se provassi a chiedere ad un paziente che cosa succede quando l’ansia arriva, non sarebbe in grado di spiegarti il motivo per cui la prova o perché reagisce in questo modo: la percepisce, ne è consapevole ma tende a giustificarla come una reazione eccessiva e ingiustificata a qualcosa. In realtà non è affatto una reazione immotivata ma è portata dalla valutazione negativa di eventi futuri, che trasformano quella occasione in qualcosa di pericoloso da temere.

Mentre nella paura, però, il pericolo è concreto, nell’ansia è del tutto ipotetico e distante dalla realtà: si passa il tempo a rimuginare su quello che potrebbe accadere in quel determinato evento fino a farci salire l’angoscia ed entrare in uno stato di paura, timore e ansia.

Quello che distingue una patologia da una normale preoccupazione è proprio la dimensione del problema. Più è forte il disturbo d’ansia, più la nostra vita viene condizionata in modo negativo e ci impedisce di vivere una vita sociale sana ed equilibrata. Se questo è quello che stai vivendo, forse è il momento giusto di chiedere una consulenza ad uno psicologo.

Come si manifesta l’ansia?

Alcuni disturbi d’ansia si sviluppano addirittura in età infantile e possono persistere anche in età adulta. A volte possono manifestarsi come conseguenza di determinati eventi ma è importante indagare e determinare quando sono iniziati e in conseguenza a cosa.

In alcuni casi oltre all’ansia, si aggiungono anche altre patologie come: stati depressivi,  disturbi bipolari, l’ADHD, patologie in carico all’apparato respiratorio, cardiaco e gastrointestinale, artrite e ipertensione (Sareen et al., 2006).

I sintomi in generale variano da persona a persona ma possiamo riconoscerli attraverso alcune reazioni comuni:

  • Pensieri ansiosi:  ossia proiezioni della nostra mente su conseguenze future negative in relazione ad un evento o fatto che deve accadere (farò una pessima figura, non sarò capace di, mi sentirò malissimo…)
  • Sensazioni di malessere o emozioni come paura, timore, ansia
  • Sintomi fisici come tensione muscolare, affanno, tachicardia, sudorazione eccessiva, sensazione di svenimento o capogiro…)
  • Comportamenti alterati (agitazione, inappetenza, evitazione di situazioni particolari…).

Attacco d’ansia o di panico? Impariamo a distinguerli

I sintomi fisici degli attacchi d’ansia possono essere facilmente confusi con l’attacco di panico. Questa familiarità tra i due, spinge molte persone a rivolgersi prima ad altri specialisti in medicina piuttosto che ad uno psicologo (ad esempio medico di base, cardiologo, pneumologo, gastroenterologo).

Chi arriva a chiedere aiuto spesso lo fa perchè ha avuto uno o più episodi di attacchi di panico. Se questo è accaduto anche a te, è importante che tu riesca a capire di che natura è stato e quindi a chi rivolgerti.

L’attacco di panico ha un inizio improvviso, raggiunge immediatamente l’apice ed è accompagnato da un senso di catastrofe imminente e dall’urgenza di allontanarsi.

Tra i sintomi più comuni vi sono:

  • palpitazioni,
  • sudorazioni,
  • tremori,
  • dispnea,
  • dolore al petto,
  • sensazione di testa vuota,
  • vampate di calore.

Chi soffre di attacchi di panico racconta di aver provato una paura intensa da avere quasi la sensazione di morire, di essere fuori controllo, di avere un infarto o un ictus o di poter impazzire.

Durante l’arco dell’intera esistenza un percentuale tra il 1,5% e il 3,5% delle persone è soggetta ad attacchi di panico che puo’ manifestarsi in piena adolescenza o in età adulta con prevalenza sulle donne rispetto agli uomini.

Spesso però quelli a cui si va incontro sono attacchi d’ansia che presentano sintomi simili all’attacco di panico ma meno potenti e più tollerabili; possono presentarsi più frequentemente ed essere meno invalidanti ma esattamente come il panico, peggiorano notevolmente la qualità di vita e ci mettono cosi paura che finiamo con l’evitare alcune situazioni come luoghi, eventi o situazioni che potrebbero scatenare l’attacco.

Cosa puo fare la terapia?

Parte della terapia psicologica consiste nell’individuare quali sono le cause che determinano il malessere o meglio capire se essi sono un campanello d’allarme di un forte stress temporaneo o se fanno parte della nostra personalità ma vengono semplicemente amplificati da noi.

Spesso al trattamento psicoterapico si associa quello farmacologico che può rendersi necessario, almeno temporaneamente, per chi ha forti disturbi d’ansia. Il solo utilizzo di benzodiazepine può risultare efficace a breve termine ma interrompendone l’assunzione, è possibile che i sintomi si ripresentino in quanto le cause restano inalterate. D’altra parte i farmaci, abbassando i livelli di sofferenza percepita, creano le condizioni favorevoli per un intervento psicoterapeutico efficace.

Nel trattamento del disturbo d’ansia viene utilizzato un protocollo che prevede l’impiego:

  • di un contratto terapeutico, che contenga, in particolare, obiettivi condivisi da paziente e terapeuta;
  • la ricostruzione della storia del disturbo ovvero i primi episodi in cui si è manifestato;
  • la psicoeducazione, che consiste nel fornire al paziente informazioni relative all’insorgenza e al mantenimento del disturbo;
  • l’individuazione dei pensieri disfunzionali (es. giudizi sulle preoccupazioni) alla base del disturbo;
  • la discussione dell’esposizione graduale ai pensieri ed agli stimoli temuti ed evitati;
  • la prevenzione delle ricadute, che consiste nell’accettazione da parte del paziente della possibilità che i sintomi potrebbero ripresentarsi e nel rinnovato ricorso agli strumenti acquisiti in terapia per fronteggiare il momento di crisi.

Il trattamento per la cura dell’ansia prevede un lavoro di presa di coscienza delle aspettative e degli schemi cognitivi abituali ai quali seguirà una ricerca di scenari alternativi più congeniali.

Acquisire consapevolezza dei meccanismi che ci animano ci aiuta ad averne meno timore e di conseguenza a poterli gestire di più e subirli di meno.

Soffri di ansia anche tu? Contattami se hai bisogno di aiuto.

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