dipendenza affettiva

Love Addiction (la chiamavano Dipendenza Affettiva)

come uscire dalla dipendenza da un’ altra persona

La dipendenza affettiva è quella sorta di ansia d amore che ci fa sentire inutili senza la persona che amiamo e costantemente alla ricerca di conferme su noi stessi. Se provi un forte bisogno di attenzioni e ti senti sempre alla ricerca di affetto, forse hai consegnato la tua felicità nelle mani di un altro.

Senza voler cadere in semplificazioni banali, proviamo a chiederci se sappiamo vivere una relazione sentimentale sana, dove entrambi sanno camminare l’uno accanto all’altro o se prediligiamo uno stato di dipendenza affettiva dove sia necessario “aggrapparsi ad una persona” perché convinti di non saper camminare in autonomia.

Se senti di appartenere al secondo caso, avrai a che fare con una carenza di affetto detta Love Addiction dove la relazione di coppia è vissuta come condizione indispensabile e necessaria per la propria esistenza. All’altro viene infatti data un’importanza tale da annullare se stessi dimenticando i propri bisogni.

Le cause della dipendenza affettiva

Chi prova dipendenza da una persona non riesce ad affrontare la grande paura della rottura della relazione e di conseguenza del vivere tutte quelle emozioni negative come ansia da solitudine o disperazione che nascono dal pensiero di rimanere da soli.

La mancanza di fiducia nella propria capacità di fare scelte corrette e l’estrema colpevolizzazione quando si commettono errori, rende terrificante la possibilità di sbagliare. 

Chi soffre di dipendenza affettiva vive costantemente nell’ansia di perdere l’amato e ha bisogno di continue rassicurazioni circa la sua amabilità e la certezza di essere protetto se ce ne fosse bisogno. Ci si trova in difficoltà nell’essere in disaccordo con gli altri: il rischio di perderli è insopportabile.

La dipendenza affonda le sue radici nell’infanzia 

In particolare nel rapporto con i genitori o chi si è preso attivamente cura di noi. Chi diventa affettivamente dipendenti probabilmente ha ricevuto, in infanzia, il messaggio di essere indegno d’amore o che i suoi bisogni non fossero adeguati.  Sviluppare un simile attaccamento insicuro ci può portare a sopravvalutare un partner in età adulta, in alcuni casi a tollerare tradimenti o anche violenze  perché senza di lui ci sentiremmo completamente persi. Non si sarebbe stati educati dunque, a creare e difendere i propri spazi e confini.

Vediamo i sintomi più comuni:

I soggetti che potremmo ascrivere a questo disturbo potrebbero presentare le seguenti caratteristiche:

  • Concentrano la loro vita sul partner facendo dipendere da lui il proprio benessere
  • Credono di non sapersela cavare da sole
  • Si concentrano sui bisogni altrui (anticipandoli) invece che riconoscere i propri
  • Scarsa consapevolezza delle proprie emozioni
  • Hanno difficoltà a gestire stati d’animo dolorosi o negativi
  • Ricercano conferme di amabilità e approvazione dagli altri
  • Possono provare vergogna/colpa per il loro comportamento
  • Attribuiscono altrove il loro malessere e difficoltà
  • Sopportano comportamenti altrui spiacevoli sentendosene responsabili
  • Soffrono d’ansia e/o depressione
  • Gradualmente potrebbero isolarsi da amici e parenti

La scelta del partner: non è MAI casuale

Essendo la persona dipendente convinta di non meritare amore, sceglierà (più o meno consapevolmente) un partner che possiede già tutte quelle caratteristiche che la porteranno a soffrire: persone bisognose d’aiuto, evitanti, con problemi circa l’affettività che andranno a confermare l’idea negativa che si aveva di sé fin dall’inizio.

Questo tende però a dimostrare che la dipendenza affettiva non è un fenomeno che riguarda una sola persona ma è una dinamica a due. 

E quando il rapporto finisce, la persona dipendente troverà una nuova relazione in cui metterà in atto le stesse dinamiche di coppia. 

Come uscire dalla dipendenza affettiva?

Per uscire dalla dipendenza affettiva e vivere un rapporto di coppia perfetto, il primo passo è la consapevolezza del proprio funzionamento e dei propri schemi. Solo così è possibile intervenire nella relazione con l’altro. La psicoterapia può aiutare il paziente dipendente a riconoscere il proprio funzionamento per comprendere la motivazione sottostante la dipendenza.

La terapia cognitivo – comportamentale si propone di rileggere la storia della relazione attuale del paziente, e di quelle passate, evidenziando gli eventi che hanno rafforzato le credenze di non amabilità e della love addiction come modalità per compensare tali carenze.

Componente fondamentale è il lavoro sulla capacità di riconoscere ed esprimere i propri bisogni ed emozioni: questo permette un’idea del Sé più solida e autonoma. Da un punto di vista comportamentale la terapia vuole interrompere modalità disfunzionali del paziente quali, ad esempio, intraprendere nuove relazioni prima di aver riconosciuto i propri bisogni o stabilito dei confini personali.

E da qui imparare a gestire le emozioni dolorose: sentimenti come la colpa o la vergogna, per molto tempo negati, vengono fatti emergere all’interno del setting protetto della seduta e, gradualmente, accettati come parte integrante di sé..

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